Questo articolo si collega al precedente che trovi in questo link.
Se hai svolto la video lezione di stretching presente nell’articolo precedente avrai notato che i tempi di allungamento delle fascie interessate erano superiori ai 15/30 secondi, come solitamente si fa.
Questo prolungamento nei tempi non è casuale, ma vuole predisporti all’ascolto più profondo del tuo corpo. Come?
Meditando.
Cosa vuol dire meditare?
Silvia Poggiaspalla in questo suo articolo la definisce al meglio:
La parola meditare deriva dal verbo latino “mederi” che significa medicare, misurare e pensare.
La radice “med” accomuna le parole medicare e medicina.
Lo scopo primo della meditazione è quello di CURARE, ma anche misurare con la mente, riflettere, rivolgere la nostra attenzione al nostro animo.
Curare le nostre ferite emotive, curare i nostri pensieri negativi, curare le nostre abitudini inconsce, per vivere meglio, più rilassati, fiduciosi e soprattutto creativi.
Meditare significa CONVERSARE con te stesso, dedicare del tempo solo a te, prenderti cura di te.
Dialogando con te stesso, recupererai una relazione spesso sottovalutata, dimenticata, la relazione più importante: quella con il tuo sé più profondo, con la tua vera natura, quella selvaggia, quella che non si lascia condizionare dagli altri, dalle situazioni esterne.
Solo avendo un’ottima relazione con te stesso, potrai avere ottime relazioni con gli altri, realizzare i tuoi sogni, sapere che cosa fare in ogni situazione.
Cosa stimola la meditazione?
Con la meditazione viene stimolata la “ghiandola pineale” (o epifisi) che si trova al centro del nostro cervello. Essa ha la funzione di produrre melatonina, l’ormone che contrasta l’invecchiamento, inoltre, regola il sonno.
Altro importante effetto della stimolazione di questa ghiandola attraverso la meditazione, è il rilascio della serotonina, che ha un’azione antidepressiva e di potenziamento del sistema immunitario.
E la vibrazione a 432 Hz?
Enzo Crotti, chitarrista e compositore, scrive nel suo e-book che puoi scaricare QUI:
Una caratteristica importante dell’epifisi è che si attiva se stimolata da vibrazioni ad otto cicli per secondo (8 Hz).
Queste vibrazioni possono essere presenti nell’ambiente dove siamo, essendo vicine a 7,83 Hz, quella di base della vibrazione del pianeta Terra, quindi la natura incontaminata può trasmettere questa frequenza o multipli di essa al nostro organismo. Per questo motivo ci sentiamo bene quando passeggiamo in mezzo alla natura.
La musica può anch’essa favorire la trasmissione di questa frequenza, se gli strumenti sono accordati nel modo dovuto e se eseguono musica che preveda un’armonia basata su multipli di 8 Hz, quindi ad esempio un LA a 432 Hz.
Oppure la meditazione, che può anche essere unita alle precedenti due esperienze, ha la facoltà di stimolare il cervello stesso a lavorare con onde dette “Alfa”, che sono appunto caratterizzate da questa frequenza e che riescono a sincronizzare i due emisferi.
Recentemente ho contattato Enzo per chiedere di inserire alcune sue musiche a 432 Hz nei miei video di stretching in modo da poterti mettere in risonanza con le frequenze della terra, stimolando l’epifisi e quindi tutti i benefici visti prima.
Solitamente, nella meditazione classica si inizia ascoltando il respiro. Nello stretching proposto alla fine di questo post puoi ascoltare in silenzio ed a occhi chiusi la tensione del muscolo che si sta allungando. Questa è l’unica differenza.
Non ti resta altro che provare questa nuova sequenza di esercizi di stretching associata alla piacevole musica a 432 Hz di Enzo Crotti (questo è il link al suo sito).
Non dimenticarTi di scrivermi due parole su questa esperienza pratica di Stretching Meditativo.